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5 buoni motivi per non licenziarti e non aprire partita iva

5 buoni motivi per non licenziarsi e non aprire un’azienda

Prima di capire pregi e difetti di licenziarsi dal proprio posto di lavoro per fare fortuna aprendo la propria azienda, ci tengo a spiegarti perchè non è il caso che tu lo faccia. E’ troppo facile vedere solo le cose belle di questo importante passo, che è necessario fare con i dovuti ragionamenti in particolar modo nell’epoca storica in cui ci troviamo.

Non è più come negli anni 80 in cui bastava aprire qualsiasi buco di attività per fare del denaro, in cui la pressione fiscale era decente e tutti mangiavano e bevevano allegramente: le cose sono cambiate e di molto, se non inizi a cambiare mentalità prima ancora di avere quell’undicina di numeri consecutivi e un conto aperto con l’agenzia delle entrate, farai poca strada.

C’è chi è portato, e chi no

Dopo quasi 10 anni di attività, mi permetto di tirare le somme e poter dire cosa è opportuno essere/diventare per licenziarsi e incontrare il vostro miglior nuovo amico: il commercialista.

La lista l’ho simpaticamente divisa in 5 punti impostati a classifica, dal meno importante all’essenziale: guarda il video per scoprire quali sono ma, se hai voglia di leggere, eccoteli qui proposti:

  • 5. Se non sei capace di indebitarti: è molto facile indebitarsi con la propria azienda, vuoi con la banca, i fornitori, l’agenzia delle entrate o equitalia; roba da levarti il sonno se non sei in grado di gestire uno stress simile.
  • 4. Se vuoi rimanere con uno o due clienti: inizialmente partiamo tutti con un cliente solo, che tipicamente è lo stesso che ti consiglia di fare il passo per suo vantaggio personale, ma se non hai lo spirito di allargarti finirai per far divenire la tua impresa un costo invece di un investimento.
  • 3. Se sei un “lamentone”: essere propositivi alle avversità di tutti i giorni che la vita ti propone è essenziale per saper affrontare le problematiche con i clienti.
  • 2. Se sei sempre perfetto: credi di far sempre le cose giuste e trovi sempre qualcun’altro a cui dare la colpa quando le cose non vanno? Ottima notizia, rimani pure un dipendente e lascia stare l’idea di aprire la tua attività.
  • 1. Se ti sei ritrovato nei quattro punti precedenti: leggendo queste righe o guardando il video ti dicevi “ok, non sono così” hai un serio problema di auto-analisi. Tutti inizialmente cadono in almeno uno dei 4 punti esposti, ma se pensi di essere impeccabile e di non ricadere in nessuna delle note, hai un grave problema di auto-critica.

Questi sono i miei personalissimi punti dettati dalla mia esperienza: hai i tuoi punti e vuoi condividerli con le altre persone? Scrivi nei commenti cosa ti frulla per la testa, dai il tuo contributo a chi, come te, deve decidere se fare questo importante passo.

Come sfruttare l’ignoranza dei clienti per aumentare il fatturato

Non possiamo avere la presunzione di sapere tutto: l’ignoranza di clienti e professionisti nella maggior parte dei settori e categorie di interesse, è la normalità. Ma voglio utilizzare il termine ignoranza, nel senso letterario: non avere la conoscenza in alcune o molte branche della conoscenza. L’ignorante è colui che non conosce qualche cosa, eliminando il significato dispregiativo che nei discorsi comuni di tutti i giorni, si applica.

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La Puglia fa una serie di errori per generare fatturato e clienti

Puglia, errori al museo del Vino a Manduria

La Puglia è una regione incredibile, ricca di arte, ricolma di cultura il tutto annaffiato con dell’ottimo vino e dell’incredibile cibo. Negli ultimi anni abbiamo visto aumentare notevolmente l’affluenza estiva verso questa parte d’Italia, sia da stranieri attirati dalle sue meraviglie uniche al mondo, sia da Italiani che cercano vacanze locali e a costi contenuti. La mia famiglia, dalla parte di mio papà, proveniene da Alberobello: incredibile paese dichiarato patrimonio dell’umanità grazie ai suoi singolari Trulli che, ancora oggi, richiamano migliaia di visitatori da ogni parte del mondo, tutto l’anno.

Eppure, non è tutto oro quello che luccica.

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Dire no ad un cliente

Dire di no ad un cliente ti aiuta a trovare il tuo perfetto target di clienti

Sembra un pazzia per alcuni, secondo me invece dire di no a un cliente aiuta a lavorare e vivere meglio.

Dire di no a un cliente ha diversi significati:

Puoi intenderlo come negare alcune richieste che ti vengono fatte, perchè le ritieni deleterie o non fattibili, quindi cerchi di evitare che il cliente, potenzialmente, “si scotti” oppure potrebbe significare di non voler più lavorare con lui perchè si hanno preso due strade professionali differenti e quindi il vostro operato non è più corretto per lui.

Personalmente parlando, dire di NO a un cliente significa semplicemente poter allontanare chi mi fa fare un cattivo lavoro che in un futuro potrebbe tramutarsi in un cattivo feedback per me: se una persona vedendo un sito pessimo, sapesse che è stato sviluppato dalla mia azienda, risulterebbe una cattivissima pubblicità.

Ode ai NO

Ben vengano quindi i NO e ben vengano i clienti che fanno richieste assurde, perchè mi fanno capire una negazione dopo l’altra, la strada che voglio prendere per la mia azienda e fare pulizia naturale di tutti quei clienti che non sono nel mio target.

Quante volte, magari tornando a casa alle 22 di sera la domenica dopo una giornata di lavoro extra, vi è passato in testa il pensiero “se non avessi accettato quel cliente…”? Sono queste le situazioni che voglio evitare perchè il lavoro, prima del denaro, deve portare soddisfazioni e deve portare clienti che ti ringraziano per quanto hai fatto.

Se tu cliente, mi contatti perchè non sai fare qualche cosa, mi aspetto rispetto per la mia professionalità ed esperienza perchè se mi hai chiamato è perchè tu non sai come trovare una soluzione al tuo problema.

Il muro da imbiancare è il tuo, non il mio.

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Come rispondere ad una email di assistenza?

Sfrutta al massimo le email di richiesta informazioni e assistenza che arrivano dai tuoi clienti per aumentare il tuo fatturato.

La tua attività riceverà sicuramente molte richieste di informazioni o aiuto, da parte dei tuoi clienti o possibili clienti: prima di acquistare si chiama assistenza pre-vendita mentre dopo aver acquistato si chiama post-vendita.

Entrambe hanno un filo in comune che le lega: saper rispondere correttamente alla richiesta e sfruttarla a tuo favore.

Se un tuo cliente ti chiede informazioni circa il servizio che offri, magari domandandoti specifiche particolari non espressamente previste, prima di rispondergli con esito negativo o in malomodo, pensa a come poter sfruttare l’occasione.

Il cliente con il denaro in mano

Il cliente che ti contatta ha un bisogno che ritiene tu possa soddisfare, ha il denaro in mano ed è disposto a spendere: proponigli una soluzione alternativa o qualche cosa che il più si avvicina alla sua necessità. In questo modo non solo ti dimostrerai competente nel tuo lavoro, ma avrai la possibilità di incassare una cifra maggiore del previsto, proponendogli un servizio migliore e più nelle sue corde.

Sbattere la porta in faccia al cliente rispondendogli che “quello che chiede noi non lo facciamo” è il risultato di una cattiva gestione aziendale che si ripercuote poi sul fatturato: a nessuno piace lavorare con i saccenti e gli arroganti.

La situazione si complica ulteriormente se si ha a che fare con richieste tramite email, che non sono in grado di trasmettere l’emotività di una frase o il vero senso si una battuta: pensa molto bene cosa scrivere prima di premere un solo tasto sulla tastiera e premere invio all’email di risposta al tuo potenziale cliente.

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Nuovi clienti portano alla felicità?

Trovare nuovi clienti è il lavoro di Locotek, la mia azienda con posizione Varese, in zona Ippodromo.

In questa maniera i nostri clienti si ritrovano con un aumento del fatturato e un aumento di richieste di lavoro: aumenta la felicità.

I nostri clienti vedono un futuro migliore, meno complicato e più felice anche se non è tutto oro quello che luccica.

Non siamo abituati ad essere felici

Essere felici è più difficile di quello che pensiate sia per l’ansia da prestazione a cui può portare, sia per la paura di quello che le altre persone possono pensare di noi: essere felici non è contemplato per i tristi cronici, senza uno sbocco nella propria vita e senza la possibilità di assaggiare la vostra felicità acquisita che crea cattiva invidia.

L’ansia da prestazione personale può invece comparire quando pensi di non avere le capacità e le risorse per gestire tutte le richieste: è tipico sentirmi dire dalle attività commerciali frasi del tipo “e se poi vendo di più, come faccio?” oppure “ho paura di non poter gestire più clienti”.

Ragionamenti di questo tipo bloccano ogni tipo di iniziativa destinata ad una maggiore visibilità che porta, inesorabilmente, ad un maggior fatturato e quindi a maggiore felicità.

Ma è inutile cercare di portare il proprio concetto di felicità a tutti, perchè c’è chi è felice di rimanere nella propria infelicità, con i propri problemi e le pressioni psicologiche che deve affrontare tutti i giorni: è più facile rimanere incastrati dove si è, che tentare qualche cosa di nuovo e migliore, che porti ad una situazione più felice.

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Mercato domanda, Moleskine risponde

Analizzare la domanda del mercato è una pratica che ogni azienda deve fare prima di investire tempo e denaro nella propria attività: questo permette di puntare su quello che i tuoi clienti vogliono, rispondendo così alle loro necessità.

Ogni aziende deve analizzare il mercato in cui vive, senza pensare che “siccome abbiamo sempre fatto così”, allora è giusto proseguire su quella solita strada. Capire se il cliente vuole altro o in un altra forma è un buon modo per tenerteli stretti e trovarne di nuovi che, magari, senza quel cambiamento non ti avrebbero mai conosciuto e contattato.

Magari il tuo mercato proviene da antichi modi di fare, antiche lavorazioni e, fino a qualche anno prima, il tuo prodotto era l’unico in grado di soddisfare la domanda. Ma poi qualche cosa è cambiato, i clienti sono cambiati, la tecnologia è cambiata, il modo di usare il tuo prodotto è cambiato ma il tuo prodotto è rimasto lo stesso di prima.

Cambiano i clienti e le necessità ma il tuo prodotto rimane lo stesso: grave errore!

Nel video qui sopra prendo in esempio il mercato della carta: chiunque ha bisogno di carta per comunicare, prendere appunti, disegnare, esprimersi.

Ma succede che nel tempo, un altra azienda e magari anche di un settore non diretto al tuo, lancia sul mercato un prodotto che in parte soppianta l’uso della carta, come ad esempio gli smatphone che rendono l’uso delle chat e delle email ulteriormente più comode di prima, e la carta prosegue il suo inesorabile tragitto verso l’oblio.

Inutile mentire: quanti di voi hanno scritto una lettera, disegnato a mano libera un progetto o scritto una ricetta: il numero di chi fa ancora queste cose oggi sarà infinitivamente più piccolo rispetto a 10 anni fa e quindi la carta deve reinventarsi o essere usata solo per bruciare.

Moleskine è un importante Brand che produce agende da moltissimi anni: erede del leggendario taccuino usato dai più grandi artisti degli ultimi due secoli da Vincent Van Gogh a Pablo Picasso, oggi deve reinventarsi e adeguarsi ad una clientela che usa sempre più lo smartphone e sempre meno la carta.

Moleskine si reinventa lanciando sul mercato una speciale agendina e una speciale penna che trasferiscono sullo smartphone quello che viene scritto o disegnato sull’agendina: è l’incontro tra l’analogico e il digitale, è la risposta a chi ama la carta ma vive nel XXI secolo.

Chi utilizzerà quindi lo Smart Writing Set di Moleskine avrà quindi i suoi fogli di carta e il contenuto scritto su di essi in digitale sullo smartphone per condividere, editare, stampare ed eseguire qualsiasi attività digitale voglia.

Analizzare e rendersi conto che oggi non è più come 10 anni fa, è il primo passo per riprendere il mercato perso e i clienti che si sono allontanati.

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ConverSIOne dei video su youtube

La converSIOne di video pubblicati su Youtube quotidianamente, funziona!

Per spiegarti la conversione di un video, ti racconto la storia di mia figlia (ad oggi 1 anno e mezzo di “terremoto e tragedia“) che si innamora di un video mostratogli su youtube: Cactus su uno Skateboard piccolo video di 3 minuti in cui il fumettista Sio, nome reale Simone Albrigi, racconta la bizzarra storia di un tizio che spolverando casa non sapeva dove appoggiare il suo Cactus, lo mette sbadatamente su uno skateboard e l’arbusto vegetale gira il mondo.

La musica allegra, i testi semplici e gli stupendi disegni, hanno portato mia figlia ad “esigerne” la visione sempre più spesso, quasi al limite della dipendenza: situazione che mi ha portato a rendere partecipi di questo video, anche gli altri membri della mia famiglia, inclusa mia mamma e mia sorella.

Il video stava prendendo possesso di casa mia

Un giorno, mia sorella arriva a casa con un libro e un fumetto: il libro con la raccolta delle pubblicazioni quotidiane dal 2014 al 2015 e il fumetto trimestrale che trovate in edicola, entrambi di Sio per l’appunto.

Mia sorella ha acquistato un libro e un fumetto di un video consigliato da mia figlia di un anno e mezzo

Cosa è successo? E’ avvenuta la converSIOne dei video e dei fumetti pubblicati dal fumettista quotidianamente sul web, in acquisto. I contenuti pubblicati hanno convertito in un acquisto.

Quando pensate al vostro business online, dovete staccare la testa da quelle che sono le esperienze personali, pensando a solo quel modo in particolare di acquistare: le vendite vengono trainate dai motivi più disparati, dalle necessità differenti e da momenti che non potete immaginare.

In tutto questo, i contenuti gratuiti pubblicati su Youtube, Facebook, etc… hanno avuto un ruolo importantissimo per la popolarità di Sio che ha quindi avuto la possibilità di rilasciare sul territorio nazionale i suoi fumetti e i suoi libri, potendosi quindi mantenere con quello che gli piace fare: disegnare vignette non-sense!

L’enorme popolarità di Sio sul web, l’ha inoltre spinto a sviluppare un videogioco (attualmente in sviluppo ma è possibile acqistare la beta per aiutare a finanziare il progetto): Super Cane Magic Zero, che sta quindi già portando ad altre conversioni dei suoi video e dei suoi fumetti.

La visibilità è tutto

La visibilità sul web è realmente importante, rimane sempre un buon investimento che bisogna chiaramente saper convertire in vendite, richieste di contatto, prenotazione di posti o qualsiasi sia la vostra attività commerciale. Se ci pensate bene, la visibilità sul web è la stessa cosa di avere un negozio su una strada trafficata: più auto che ti vedono, più visibilità, più vendite.

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Come creare un nuovo prodotto

Un nuovo prodotto deve essere un sapiente mix di necessità e novità

L’idea per creare un nuovo prodotto deve essere semplice e basata su qualche cosa di cui tutti hanno bisogno: potresti, ad esempio, utilizzare una necessità che esiste già, per crearne uno nuovo.

Recentemente, mi si è rotto il portafoglio e quindi mi sono mosso per cercarne uno nuovo e mi sono imbattuto in mywalli il portafoglio tecnologico.

Si tratta di un prodotto classico, ti permette di portare con te denaro e carte magnetiche, ma con un’importante aggiunta che risolve un pericoloso problema: poterlo ritrovare quando lo perdi.
Si installa la relativa app sul cellulare Android o iOS, che comunicherà attraverso il bluetooth con il portafoglio.

Un suono da 90db

Se non sai dove hai lasciato il portafogli, usi l’app del cellulare per farlo suonare e, allo stesso modo, se non sai dove hai lasciato il tuo smartphone, dai due colpetti con la mano sul portafogli e sarà il cellulare a suonare.

Altro interessante uso è il ricordarti di tirare su il portafogli, quando stai uscendo di casa: sul cellulare comparirà un messaggio di promemoria. Il sistema è alimentato da una batteria a bottone che garantiscono al portafoglio un’autonomia di 6 mesi.

Adoro le nuove tecnologie!

Come vedete si tratta di un prodotto classico (il portafoglio) venduto nelle bancarelle di mezzo pianeta a 10€/30€/50€, rivisto per fare in modo di risolvere un fastidioso problema direttamente connesso al suo utilizzo e all’utilizzo del relativo smartphone: questo simpatico giochetto, permette di vendere questo prodotto ad una cifra nettamente superiore che si assesta sui 100€.

Se volete quindi inventare un nuovo prodotto, semplificatevi il lavoro pensando a cosa già esiste, trovatene i difetti e i problemi che esso crea: la soluzione a questi problemi è il valore aggiunto che il vostro nuovissimo prodotto dovrà avere.

Questa abile mossa vi porterà dei ricavi nettamente superiori, rispetto al prodotto originale.

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Il valore della conoscenza

Quanto vale la conoscenza che ti permette di fare, tutti i giorni, quello che fai?

Recentemente è stato annunciato un sistema, ancora in stato embrionale, che permette di inniettare nel cervello umano la conoscenza: in pratica quello che si è visto nel film Matrix in cui Neo impara le arti marziali con la sola pressione di un tasto.

Nella vita di tutti i giorni, fino ad oggi, siamo stati abituati a dover investire tempo e risorse per imparare a fare e padroneggiare qualche cosa: imparare l’inglese richiede anche anni di studio per averne il pieno controllo. Saper cucinare come i grandi Chef Stellati della Tv, è un’abilità che si apprende con il tempo, esercitandoti con i migliori, sbagliando e a volte, incazzandoti.

Se questa tecnologia in stile Matrix diventasse realtà per tutti, ti dovresti chiedere quale potrebbe essere il costo per una seduta da 10 secondi: sarebbe il tuo tempo meglio investito che ti permetterebbe di fare grandi cose, ma a quale prezzo? Come dico nel video qui sopra, se imparassi a cucinare i migliori arancini del mondo, e aprissi un ristorante in America che mi fa diventare milionario, che valore effettivo avrebbe quella mia conoscenza? E’ solo grazie ad essa che ho creato la mia fortuna!

Una sessione di apprendimento come in Matrix, dovrebe costare 1 milione di euro

Così come quando fai un investimento con l’obbiettivo di ricavarne del profitto, avresti la conoscenza in testa e starebbe a te saperla sfruttare nel migliore dei modi.

Partecipare ad un corso professionale è (per il momento) l’unico modo per apprendere le nozioni necessarie a sviluppare il tuo business: studiare è faticoso e richiede numerose energie da mettere in gioco per assimilare quanto ti viene spiegato e, sopratutto, applicarlo alla tua idea.

Non ti vuoi impegnare per i prossimi anni?

Avere la conoscenza è il primo passo, applicarla è il secondo: nel mondo del business, se non sei disposto ad applicarti con costanza per i successivi 3 anni, dovresti fare prima un corso sull’autodeterminazione.

Per comprendere ulteriormente il valore della tua esperienza, al prossimo preventivo che un professionista ti presenta, prova a pensare quanto saresti disposto a pagare per saper fare quello che fa quella persona: se il valore immaginato è inferiore a quello scritto, il lavoro prova a farlo tu da solo.

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